


Il lago artificiale
Il Lago di Barcis non è un lago naturale, ma un bacino artificiale creato dalla costruzione di una diga. Questa è una storia molto più tecnica, legata all’ingegneria e allo sviluppo industriale del territorio. La diga fu costruita negli anni ’50 come parte di un progetto più ampio per lo sfruttamento idroelettrico del torrente Cellina. Il progetto ha permesso di convogliare le acque verso le centrali idroelettriche a valle, fornendo energia elettrica a diverse città, inclusa Venezia. La costruzione della diga ha cambiato radicalmente il paesaggio, sommergendo l’antica gola del torrente Cellina e creando il suggestivo specchio d’acqua che vediamo oggi.
La leggenda dei giganti e la valle sommersa
Questa è una delle storie più suggestive legate al lago. Si narra che un tempo, nella Valcellina, vivesse un gruppo di 16 giganti buoni che pescavano nel mare che allora ricopriva la valle. Erano compagni inseparabili e custodi della natura. Quando, in tempi più recenti, venne costruita la diga, si dice che le loro anime si siano fuse con le acque, diventando le protettrici del lago. La leggenda suggerisce che le 16 frazioni che compongono il comune di Barcis siano un tributo a questi 16 giganti, che ancora vegliano sul bacino.
Paesaggio
Al di là della storia e della leggenda, il Lago di Barcis è noto per la sua bellezza poetica, spesso descritta in termini visivi ed emozionali. Viene celebrato per le sue acque color smeraldo, che riflettono le montagne circostanti. La sensazione che trasmette è quella di un “premio di luce” che appare all’uscita della vertiginosa Forra del Cellina. La sua posizione, incastonata tra le vette delle Dolomiti Friulane, lo rende un luogo “fiabesco”, dove il visitatore può “immergersi in un mondo incantato e ricco di meraviglia”. È un luogo che invita alla contemplazione e alla tranquillità, diventando fonte d’ispirazione per chi cerca un’oasi di pace.
Il meteorite
Nel 1953, durante i lavori di costruzione della circonvallazione del bacino, fu rinvenuto un frammento di meteorite nei pressi di Barcis. L’oggetto, un sasso dal colore e peso particolari, fu notato da alcuni operai. Sebbene non sia la caduta di un “bolide” in senso stretto, il ritrovamento è di notevole importanza scientifica e storica per la comunità.
Oggi questo reperto, noto come “meteorite di Barcis”, è conservato presso il Museo Mineralogico e Paleontologico dell’Istituto Minerario di Agordo. Il suo ritrovamento ha stimolato l’interesse per la scienza e l’astronomia nella zona, tanto da portare alla creazione di associazioni e all’organizzazione annuale del Barcis Meteorite Festival.
Un asteroide ha preso il nome di Barcis
L’asteroide, ufficialmente designato 379767 Barcis, si trova nella fascia principale tra Marte e Giove. Fu scoperto nel 2001 dagli astronomi dell’Associazione Astronomica “Il Cielo” di Rovigo e nel 2012 l’Unione Astronomica Internazionale decise di intitolarlo a Barcis per valorizzare l’impegno della comunità locale nella promozione delle scienze astronomiche e della divulgazione.
Questa dedica celebra la stretta relazione del comune con l’astronomia, rafforzata anche dall’annuale “Barcis Meteorite Festival”, un evento che attira appassionati e scienziati da tutta Italia.
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